Bullismo a Pisa. Bambino finisce in ospedale ma a scuola fanno la recita.

Un assurdo e terrificante caso di bullismo. Un dodicenne finisce in ospedale per un calcio nelle parti intime, la Dirigente non fa nulla, ma a scuola fanno la recita.

Ci risiamo. Un altro terrificante caso di bullismo si è consumato stavolta a Pisa. La notizia è degli ultimi giorni. La vicenda ha, esattamente, le stesse caratteristiche e modalità della storia di Pietro che vi abbiamo raccontato un mese fa con la preziosa testimonianza della madre, Marcella Bancheri. 

Ancora un bambino, un dodicenne, ancora una mamma agguerrita, inascoltata, ancora una dirigente scolastica che sottovaluta paurosamente l’accaduto. 

Tutto comincia a Ottobre. 

Questa mamma si accorge dai messaggi sul cellulare che una compagna di classe parla male di suo figlio. Ce l’ha con lui. Lo insulta. 

La mamma va dalla Dirigente, che la convince a non denunciare, a non fare niente. 

Passano i mesi. L’umore del dodicenne peggiora. 

Un giorno un suo compagno gli spinge la punta della matita in prossimità dell’ano. 

La visita medica stabilisce una piccola lesione e dieci giorni di prognosi.
A questo punto la famiglia si rivolge a un avvocato, e nel frattempo arriva Maggio. 

Un pomeriggio, dopo una discussione, qualcuno sferra al ragazzino un calcio nei testicoli.
Il bambino sente dolore, tanto. L’ecografia rileva un ematoma da non sottovalutare. Viene operato d’urgenza.
Il dodicenne è sconvolto. 

La Dirigente, interpellata, si dice modificata. Ma il calcio è stato sferrato all’esterno dell’Istituto, la scuola non c’entra. 

E ribadisce che in caso di denuncia non è detto che la scuola ne esca sconfitta. 

E poi, dichiara, sono le mamme a dover monitorare i cellulari dei propri figli perché è lì che si annidano i problemi. E la scuola non può essere giudicata colpevole. 

Dunque la scuola non può essere giudicata colpevole se risulta essere la culla di giovani bulletti e di un ambiente dedito agli abusi e alla violenza di cui insegnanti e dirigenti sembrano non sapere niente. 

Ma la storia, ahimè, non termina qui. 

La storia termina con un’immagine emblematica. 

Uno studente dodicenne preso a calci a scuola, operato d’urgenza e recluso in ospedale per un mese, mentre nella sua scuola stanno realizzando una deliziosa recita sul bullismo, perché il bullismo è tanto brutto e bisogna fare qualcosa. 

Ufficio Stampa “Fuori la Voce”©