Esistono molti modi per farsi maltrattare e alcuni sono subdoli perché tu non te ne accorgi e poi è tardi.
Amiche donne, bisogna aspettare che un maschietto ci dia un cazzotto in testa per ammettere d’essere state maltrattate?
Gli uomini che vi maltrattano li riconoscete subito.
Sono gli uomini che per strada vanno più veloci di voi. Li vedete che stanno sempre un pó più avanti, si dimenticano che state indietro e che arrancate sui tacchi, entrano da soli nei bar, non v’aspettano.
Sono quelli che al ristorante non vi chiedono che volete. Ordinano loro e prendono una cosa a base di finocchi anche se a voi i finocchi non vi piacciono per niente.
Sono quelli che dopo avervi baciate dicono “però ora devo andare”.
Gli uomini che si alterano se non rispondete al telefono e vi fanno credere di essere gelosi e fedeli e pretendono di controllarvi i messaggi sul cellulare e poi invece loro sono dei fedifraghi da competizione.
Sono gli uomini che non vogliono che vi allontaniate con l’auto, quelli che non credono mai troppo in voi e quelli che non accettano che voi siete più brave di loro.
Sono anche quelli che vi dicono di stare zitte. E di non “tirare fuori la voce”. Altrimenti son guai.
Sono gli stessi uomini che vi dicono che avete delle belle forme e non vi dicono mai che avete una bella testa, mai, si fermano prima di entrarci e voi non ci fate caso.
Sono gli uomini che vi dicono di restare a casa, di non mettervi quella gonna, di non mettervi quel mascara, di non mettervi i tacchi, di non mettere il rossetto rosso o quella scollatura sfacciata. E poi loro fanno l’occhiolino di nascosto alle maggiorate.
Ma non disperate, amiche. Dio ha inventato anche degli uomini che vi guardano di lato, che vi spostano l’aria, che si accorgono, che restano svegli per voi.
E voi, chi siete?
Sì, tu, Proprio tu, amica, chi sei?
Tu sei quella che torna a casa e per sbaglio si guarda allo specchio.
E non vedi te. Vedi il tuo passato.
Vedi l’amichetto che alle elementari non ti ha prestato la penna perché avevi l’apparecchio per i denti, vedi quello che alle medie ti ha detto che eri grassa, e quello che al liceo ti ha dato un bacio ma solo per scommessa.
Vedi le volte in cui sei caduta, e quelle in cui sei stata tradita, e quelle in cui ti è mancato qualcosa.
Vedi tutte le tue ferite e in realtà ti sembra di non vedere un bel niente perché le ferite non le vedi mai, le senti solo, e non sai mai dove stanno.
Ti giri, ti tocchi, non riesci proprio a capire dov’è che ti fa male e da dove esce il sangue, però il sangue esce, piano, zitto, e non t’avverte. Le ferite sono così.
Le ferite malcurate non se ne vanno mai.
Anche se sei una donna intelligente, colta, ironica.
Ed è per questo che le donne che si fanno maltrattare spesso sono le più brillanti. Brillanti e fragili come i calici di cristallo.
Anche loro le riconosci subito.
Sono le donne che hanno cessato di difendersi.
Ufficio Stampa “Fuori la Voce”©