Calorosa partecipazione per il primo Fuori la Voce a Carpi

Calorosa partecipazione per il primo “Fuori la Voce” a Carpi, ospitato nell’esclusivo salone Danys Fashion alla presenza del Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, Tamara Calzolari, assessore alle politiche sociali di Carpi e Massimo Meine, responsabile dell’area minori e dei servizi per le famiglie. E inoltre, con la partecipazione di psicoterapeuti, avvocati, esperti del settore, operatori sociali, e giovani attori promettenti.
“Credevo di essere qui soltanto per prendere un caffè, cosa che faccio spesso per incontrare i miei cittadini da vicino, e invece sono stato catapultato in una realtà bellissima in cui si trattano argomenti estremamente interessanti”. Ha esordito il Sindaco.

Durante la serata sono stati affrontati temi caldi dal punto di vista legale, letterario, psicologico, economico e finanziario.

Il pubblico, numeroso e affettuoso, ha trovato, sulla propria sedia, entrando nel salone, un libro in regalo. Un romanzo. “Il verso della rana”. Il dono che “Fuori la Voce” insieme a Danys Fashion, ha deciso di fare ai presenti. Una storia di obesità e bullismo, vera, scritta da Viola Scotto di Santolo, regalata dall’associazione affinché sia più utile, efficace e mordace di una serie di volantini, articoli di cronaca, elenchi di norme.

Il merito dell’ass. “Fuori la Voce” è, secondo i suoi fondatori Tania Busetto e Daniele Lei, di aver aggregato attorno a sé persone disparate di diversa estrazione sociale: medici, avvocati, psicologi, parrucchieri, estetiste, panettieri, fotografi, imprenditori, giovani, adolescenti, adulti, anziani.
“Siamo entusiasti della sensibilità mostrata da tutte queste persone, diverse eppure unite per uno scopo comune. Nel corso dell’anno “Fuori la Voce” è diventato un movimento esteso, conosciuto, importante, tanto da decidere di lanciare nelle scuole un’ora di “educazione sentimentale”, per educare i giovani alla parità di genere, al rispetto verso gli altri”. Ha dichiarato la Busetto, già avvocato del Foro di Venezia, impegnata da anni nella risoluzione di casi spinosi legati alle famiglie e ai minori.
Qual’è la violenza peggiore? Qual’è quella più subdola? Chi sono i bulli e quali sono le loro mancanze? Esiste una violenza “lavorativa”? Che cosa possono fare i genitori e le scuole per affrontare seriamente il problema? E che cos’è la “violenza economica”?
Questi, alcuni degli spunti lanciati dalla Busetto, introducendo gli ospiti della serata.

“Siamo genitori e a volte abbiamo delle difficoltà, dovute a una mancata comprensione dei bisogni delle nuove generazioni. Insomma, dei nostri figli. È anche per questo che abbiamo deciso di realizzare questo evento. – Ha esordito un’emozionata Daniela Sala, la padrona di casa – Noi abbiamo la necessità di imparare a capire, insieme a loro. Imparare a capire le mutazioni, decifrare la realtà, non restare mai indietro. Per cercare di fare del nostro meglio come mamme e papà. Allo stesso tempo, dobbiamo essere in grado di costruire a latere una società che crei un ambiente sano e idoneo per la crescita dei nostri giovani”.

Insomma, che cosa attanaglia la società all’alba degli anni ’20 del 2000?
La paura. Paura di quello che c’è fuori. Paura di quello che c’è dentro. Ed è per contrastare questa paura che le cose devono essere fatte. E a Carpi la miccia è accesa.
“A Carpi i servizi e i progetti vengono messi in campo e realizzati. Ma a volte si fermano davanti al primo grande problema che incontrano: il pudore.” Ha dichiarato Bellelli.
Anche il pudore è frutto di un’atavica paura?

“In questi giorni abbiamo inaugurato presso la stazione dei carabinieri, la “stanza rosa”, affinché le donne sentano di poter denunciare degli abusi in un ambiente riservato, confortevole, che le faccia sentire tutelate. Ma è soltanto l’inizio.”

L’importanza dell’evento, secondo Bellelli, sta nel riuscire a far conoscere argomenti ostici e spinosi “in luoghi insoliti, dove non ci si aspetta di parlare di violenza, di abuso, di bullismo”.
“Se noi riusciamo a portare questi temi anche in luoghi inaspettati e inediti, avremo fatto in modo che nessuno, da nessuna parte, si senta solo. Avremo risolto un bel pezzo del problema”. Ha concluso.

Presente all’evento, anche l’associazione “Sopra le righe”, attiva a Carpi come punto d’incontro e di sostegno alle famiglie di bambini e ragazzi affetti da autismo, e che punto sull’investimento efficace nelle scuole, per realizzare veri e propri corsi pedagogici.

L’argomento della violenza, nelle sue diverse sfaccettature, è stato ampiamente affrontato dal punto di vista psicologico grazie, innanzitutto, allo psicoterapeuta Tommaso Franzoso che ha spinto sotto gli occhi di tutti un simbolico interrogativo.
Che cosa spinge le donne a dire “è colpa mia”?
La violenza non è un moto subitaneo. È un crescendo di tensioni, di pressioni, di incertezze, dubbi, carenze, guasti dell’autostima, fino ad arrivare al vuoto.

“La violenza è frutto della rabbia. – È intervenuta la psicologa Valentina Calanca – La rabbia esiste, ma come gestirla? Chi è il più forte tra il bullo e la vittima?”

Spunto interessante è arrivato da Claudia Corradini, da anni impegnata nel mondo della finanza, e talvolta a contatto, nel corso della sua vita professionale, con spiacevoli discriminazioni lavorative,  pregiudizi osceni, deficit di opportunità e di scelte, carenze a svantaggio quasi sempre dell’universo femminile. Come affrontarli?
“Viviamo in un mondo molto più complesso, ma abbiamo a disposizione anche molti più strumenti”. Ha dichiarato.

La serata, che ha raggiunti picchi di commozione e di confronto davvero interessanti, si è conclusa con l’intervento di un’emozionantissima Tai Aguero, campionessa mondiale e olimpica di pallavolo, naturalizzata italiana, e che ha fatto leva sul valore salvifico dello sport per emergere, integrarsi, difendersi dai “mostri”.

Quel che è toccato in sorte, a suo tempo, anche al padrone di casa, Osniel Martinez.
“Vengo da Cuba. All’inizio è stato difficile farmi riconoscere qui in Italia. Ho dovuto affrontare ostacoli e cambiamenti. Come tutti. Ma se ci pensate, sono i cambiamenti, le fasi che attraversiamo, e le salite che superiamo a costruire il nostro pilastro nel presente. E a farci diventare le persone che siamo. Con questo evento, vogliamo aiutare tutti a costruire il proprio”. Ha concluso tra applausi scroscianti.

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